Docente: Giulia Covarelli

Grazie alle recenti ricerche sappiamo che il bambino possiede capacità di apprendimento di gran lunga maggiori di quanto ipotizzato in passato. Tuttavia persiste la convinzione che particolari abilità come quelle artistiche e musicali, siano frutto di un bagaglio genetico e innato e siano quindi abilità di pochi eletti. Invece tutti noi nasciamo musicali, nel senso che tutti riceviamo una dotazione genetica alla musica. Le successive abilità musicali dipendono da numerosi fattori, primi fra tutti un ambiente stimolante, capace di alimentare e rinnovare l’interesse, e una buona educazione che, senza imposizioni, incoraggi il bambino ad assorbire la cultura musicale alla quale viene esposto. Fin dai primi giorni di vita quindi è possibile incidere profondamente sulle capacità di capire ed apprendere la musica di ciascun individuo. Ed è per questo che è importante offrire ai bambini le possibilità di farlo sin da piccoli. Un modo per arrivare allo sviluppo di tali capacità è far vivere ai bambini esperienze musicali attive attraverso un percorso che non si approcci subito allo studio dello strumento ma che passi per uno studio “generale” della musica. Questo si può fare con la propedeutica musicale. La propedeutica musicale è il termine che serve ad indicare l’insieme della attività che un educatore o un’insegnante svolge per far avvicinare i bambini allo studio della musica. Le attività di propedeutica musicale sono generalmente rivolte ai bambini di età compresa tra i 4 ai 6 anni e sono fondamentali per capire le passioni, le inclinazioni e la predisposizione da parte dei più piccoli a tale materia.

Questa infatti è l’età migliore per sviluppare il senso ritmico, l’orecchio melodico e armonico e migliorare progressivamente l’intonazione tramite un corretto uso della voce.

Tra i musicisti e pedagogisti di quel tempo si ricordano Dalcroze, Kodály, Orff e Gordon. Le metodologie attive per l’apprendimento musicale hanno tutte una tecnica comune di apprendimento che è quella ad “imitazione”: la stessa che i bambini utilizzano per imparare a parlare, leggere o scrivere.

Tramite “l’imitazione” le attività predisposte vogliono far raggiungere generalmente i seguenti obiettivi: il riconoscimento e la riproduzione di semplici sequenze ritmici; lo sviluppo dell’autocontrollo, della concentrazione, della creatività; il cantare canzoni semplici ed orecchiabili.

Generalmente nelle attività di propedeutica si utilizzano strumenti come: Maracas, Tamburi, Nacchere, Sonagli, Triangoli, Legnetti, Tambuerelli e Piastre. Ovvero strumenti che possono essere utilizzati da tutti poiché una altra caratteristica fondamentale nelle attività di propedeutica musicale è il “fare musica” insieme. Questa modalità d’insegnamento aiuta i bambini nel il rispetto dei tempi, la tolleranza e il senso di responsabilità verso il gruppo.

Dopo una formazione musicale di base è possibile avviare il bambino allo studio di uno strumento tradizionale, senza però tralasciare l’importanza di una continua esplorazione sonora e allo sviluppo della creatività.